
Concluso il meeting internazionale sulla conservazione dei laghi d’alta montagna
Dopo due giorni intensivi di seminari e comunicazioni scientifiche, l’8 luglio 2017 si è concluso il meeting sulla conservazione dei laghi d’alta montagna, uno degli eventi finali del progetto Bioaquae. Il lago Leynir e una splendida giornata di sole hanno fatto da scenario alla giornata conclusiva del meeting, che prevedeva una gita presso uno dei siti di intervento del progetto.
In occasione della gita, i ricercatori Bioaquae hanno mostrato i metodi e i risultati delle azioni di eradicazione facendo uno dei consueti controlli delle reti da pesca posizionate nel lago. Tuttavia questo controllo-reti aveva anche qualcosa di speciale: l’8 luglio scadeva il termine di un anno senza catture di pesci che è stato adottato come limite per dichiarare completate le azioni di eradicazione. Il controllo delle reti ha confermato quanto atteso: nessun pesce è stato catturato e il lago Leynir è stato ufficialmente liberato dalla presenza di pesci introdotti di fronte a un pubblico di eccezione.
Il meeting ha avuto infatti un’attrattiva inaspettata e ha attirato ricercatori da tutta Europa. Hanno partecipato al meeting rappresentati di tutti i paesi dell’arco alpino (Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia) e, grazie alla co-organizzazione con il progetto LIFE Limnopirineus, anche moltissimi ricercatori Spagnoli. Ospiti di eccezione sono stati Roland Knapp (Università di Santa Barbara, California, USA), Danny Boiano (Kink Canyon and Sequoia National Park, California, USA), Ruben Sommaruga (Università di Insbruk, Austria), Jaime Bosch (Museo di Storia Naturale di Madrid, Spagna), Michela Rogora (Istituto per lo studio degli ecosistemi, Pallanza, Italia), e Marc Ventura (CEAB-CSIC, Spagna). Gli ospiti hanno spiegato al pubblico le complesse e a volte imprevedibili conseguenze di molteplici impatti antropici sugli ecosistemi acquatici d’alta quota. Si è parlato di cambio climatico, inquinanti a lungo raggio, fonti di inquinamento locali, patologie fungine e virali che minacciano gli anfibi di tutto il mondo. Si è parlato soprattutto di pesci introdotti e delle profonde conseguenze ecologiche della loro diffusione in tutte le catene montuose del pianeta. Fortunatamente si è parlato anche delle possibili soluzioni a questo problema. In questo contesto l’esperienza maturata nei parchi nazionali californiani è esemplare e ha permesso al pubblico europeo di immaginare nuove e ambiziose strategie di conservazione.