Attività svolte nel mese di dicembre 2016:
- presa di contatti con la Regione Piemonte per la composizione della questione legata alla gestione della Riserva del torrente Forzo, con definizione di un documento di accordo che possa consentire il rilascio di avannotti di T. marmorata nella prossima primavera: una lettera di convocazione di un tavolo tecnico tra Regione-Città Metropolitana-Comune di Ronco e Parco è stata inviata ai singoli responsabili di settore. Si è in attesa della convocazione del tavolo tecnico. Ne residua la sensazione di riuscire ad attivare accordi per la prossima stagione primaverile, finalizzati al rilascio di avannotti quanto meno nella parte medio-alta del torrente Forzo;
- sviluppo delle trotelle residue (circa 40 pesci, derivate dalla spremitura 2015, oggi allo stadio di circa 10-11 cm), seguito quotidianamente dal Personale di Sorveglianza e dal dr. Iacobuzio. La fase crescita dei riproduttori è costante e promettente;
- dalle spremiture del mese di novembre 2016 sono state ottenute circa 9.300 uova, di cui circa 8.500 da riproduttori della media valle Orco (Torrente Orco, nel comune di Cuorgnè) e 834 dalle spremiture dei riproduttori catturati nel torrente Roc (“autoctoni”);
- le uova embrionate sono state suddivise in diverse vaschette al fine di conoscere la derivazione delle uova stesse, per poter verificare, in base alle caratteristiche genetiche dei riproduttori, la qualità di avannotti e trotelle;
- sono state approntate n. 13 diverse vaschette di uova, con differenti combinazioni di riproduttori;
- all'inizio del mese di dicembre sono giunte parte delle analisi genetiche dell'Università di Lubiana, che confermano l'elevata purezza del nucleo “autoctono” del vallone del Roc, con valore prossimi al 100%. Si riscontra un gradiente di sempre maggior purezza man mano che si risale in quota nel vallone, con valori oscillanti tra il 55% alla confluenza dell'Orco (sito non usato ai fini della cattura dei riproduttori), fino al 100% dell'area compresa tra la località Fregai e la presa di captazione dell'Iren (medio Vallone del Roc).
- le procedure di spremitura delle trote del Roc hanno seguito due diverse metodologie, finora non descritte in letteratura (non pubblicate), ma tramandate da diversi gruppi di tecnici: la spremitura e fecondazione in situ e la spremitura delle uova in situ e successiva fecondazione in incubatoio, previa cattura e trasporto a valle dei maschi maturi;
- ad una verifica effettuata alla fine del mese di dicembre risulta il seguente risultato: sono complessivamente presenti circa 8.700 uova (di cui 8.000 di Cuorgnè + 677 del Roc), alcune prossime alla schiusa. La percentuale media di mortalità (o di mancata fecondazione) delle uova è risultata essere prossima a quella della scorsa stagione. Le uova ottenute dal Roc sono risultate essere più problematiche da allevare, con una percentuale di mancato sviluppo pari a circa il 18%, mentre per le uova di Cuorgnè la percentuale è di circa il 6 %. Le differenze sono legate ai seguenti elementi: la spremitura e fecondazione in situ non ha dato esisti favorevoli e oltre il 90% delle uova sono state asportate (vaschetta “Roc 1”), in quanto morte o non fecondate; le femmine del Roc sono di piccole dimensioni (forse anche primipare), quindi con una capacità riproduttiva inferiore; le uova del Roc sono di circa il 25% inferiori per dimensioni a quelle ricavate dai riproduttori catturati a Cuorgnè e quindi anche le loro capacità di sviluppo sono assai inferiori.