Arrivederci con LIFE+ BIOAQUAE, e grazie!

30 agosto 2017. Questa data, scritta sull'Application Form del progetto LIFE+ BIOAQUAE, indicava il termine entro il quale tutte le attività del progetto dovevano essere concluse. Come sembrava lontano questo giorno, nel settembre 2012 quando il progetto ha preso il via!

E invece, una stagione di campo dopo l'altra, la fine di BIOAQUAE è arrivata davvero.

Forse è ancora un po' presto per fare un bilancio definitivo del progetto: la stesura della relazione finale è in corso e la Commissione Europea deve dare un giudizio finale sui risultati, ma la fine delle attività rappresenta senz'altro un momento importante per tutti quelli che hanno partecipato al progetto.

 

Guardando indietro a questi cinque anni sembra impossibile ricordare tutte le innumerevoli attività svolte: tutte le salite percorse, i “giri reti” con il canotto, i laghi campionati, gli avannotti nutriti e liberati, i volantini consegnati, gli eventi organizzati, i campioni analizzati e potremmo andare avanti ancora a lungo.. Così come è difficile ricordare ora tutti i timori e le fatiche, i dubbi e le soddisfazioni che hanno accompagnato questi 5 intensi anni di attività. 

Eppure, i risultati di tutto questo lavoro sono sotto ai nostri occhi e a quelli di coloro che vorranno fermarsi con noi ad osservare da vicino questi ambienti, così belli e preziosi come sono gli ecosistemi acquatici di alta quota: nei laghi del Parco liberati dalla presenza del salmerino sono tornate a riprodursi rane e libellule, in alcuni torrenti nuotano al sicuro giovani trote marmorate che potranno diventare adulte e finalmente riprodursi e le acque che si immettono nei laghi sono un po' più pure grazie alla presenza dei due ecosistemi filtro.

Basterebbero questi risultati per ripagare di gran lunga gli sforzi compiuti da tutti gli operatori BIOAQUAE: ricercatori, guardaparco, guide, personale tecnico amministrativo del PNGP, …

E però c'è un'altra cosa che ci da soddisfazione: ed è il fatto che nel corso di questi anni abbiamo sentito crescere il consenso attorno al progetto. Visitatori, turisti, ragazzi delle scuole, pescatori.. grazie al confronto e a un coinvolgimento continuo, le divergenze iniziali sono state superate e il progetto ha aumentato la sua forza grazie al sostegno di tutti.

Infine, vogliamo ringraziare tutti voi che ci avete seguito sul nostro sito, su facebook e di persona, leggendo e commentando foto e notizie che si sono susseguite in questi 5 anni.

Il progetto LIFE+ BIOAQUE si è concluso ma non così l'impegno del PNGP per la conservazione degli ecosistemi acquatici che proseguirà anche in futuro. Per cui questo è un arrivederci, a presto! 

 

Scaricabile dal sito il Layman report


Giunti ormai al termine del progetto LIFE+ BIOAQUAE vi proponiamo la lettura del Layman's report: un'efficace strumento divulgativo previsto da tutti i progetti LIFE, nel quale, grazie alla grafica e alle immagini, vengono descritti i principali risultati ottenuti.

Il report sarà presto disponibile anche in versione cartacea nelle sedi e nei centri visita del Parco.

Scarica qui la versione pdf.

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25 e 26 Agosto una due giorni BIOAQUAE!

Da Venerdì 25 fino alla sera del 26 sono diverse le occasioni per incontrare il progetto BIOAQUAE:

Venerdì alle 16.30 si terrà il caffè scientifico sulla conservazione della trota marmorata alla Locanda Aquila Bianca, a Piamprato (Valsoana). Il 26 agosto ci sarà una giornata di visita all'incubatoio di Ghiglieri nel Vallone di Piantonetto e la sera a Ceresole Reale ci sarà una conferenza divulgativa sulle azioni di conservazione a favore della trota marmorata. Il 26 sera, perà a Valsavarenche, si terrà una presentazione divulgativa sull'azione di conservazione dei laghi alpini!

Buon weekend con BIOAQUAE!

 

 

 

 

 

 

 

Concluso il meeting internazionale sulla conservazione dei laghi d’alta montagna

Dopo due giorni intensivi di seminari e comunicazioni scientifiche, l’8 luglio 2017 si è concluso il meeting sulla conservazione dei laghi d’alta montagna, uno degli eventi finali del progetto Bioaquae. Il lago Leynir e una splendida giornata di sole hanno fatto da scenario alla giornata conclusiva del meeting, che prevedeva una gita presso uno dei siti di intervento del progetto. 

In occasione della gita, i ricercatori Bioaquae hanno mostrato i metodi e i risultati delle azioni di eradicazione facendo uno dei consueti controlli delle reti da pesca posizionate nel lago. Tuttavia questo controllo-reti aveva anche qualcosa di speciale: l’8 luglio scadeva il termine di un anno senza catture di pesci che è stato adottato come limite per dichiarare completate le azioni di eradicazione. Il controllo delle reti ha confermato quanto atteso: nessun pesce è stato catturato e il lago Leynir è stato ufficialmente liberato dalla presenza di pesci introdotti di fronte a un pubblico di eccezione.

Il meeting ha avuto infatti un’attrattiva inaspettata e ha attirato ricercatori da tutta Europa. Hanno partecipato al meeting rappresentati di tutti i paesi dell’arco alpino (Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia) e, grazie alla co-organizzazione con il progetto LIFE Limnopirineus, anche moltissimi ricercatori Spagnoli. Ospiti di eccezione sono stati Roland Knapp (Università di Santa Barbara, California, USA), Danny Boiano (Kink Canyon and Sequoia National Park, California, USA), Ruben Sommaruga (Università di Insbruk, Austria), Jaime Bosch (Museo di Storia Naturale di Madrid, Spagna), Michela Rogora (Istituto per lo studio degli ecosistemi, Pallanza, Italia), e Marc Ventura (CEAB-CSIC, Spagna). Gli ospiti hanno spiegato al pubblico le complesse e a volte imprevedibili conseguenze di molteplici impatti antropici sugli ecosistemi acquatici d’alta quota. Si è parlato di cambio climatico, inquinanti a lungo raggio, fonti di inquinamento locali, patologie fungine e virali che minacciano gli anfibi di tutto il mondo. Si è parlato soprattutto di pesci introdotti e delle profonde conseguenze ecologiche della loro diffusione in tutte le catene montuose del pianeta. Fortunatamente si è parlato anche delle possibili soluzioni a questo problema. In questo contesto l’esperienza maturata nei parchi nazionali californiani è esemplare e ha permesso al pubblico europeo di immaginare nuove e ambiziose strategie di conservazione.

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